Valigie di cartone: il sogno italiano, Un film di Germano Mattia

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Vanda
view post Posted on 14/2/2005, 02:39




Dovevo alla mia gente ai miei cari quello che forse nessuno aveva fatto prima…almeno usando i mezzi audiovisivi. Come potevo non raccontare la Storia della mia famiglia e della mia stessa vita e dei miei fratelli iniziata proprio all’estero in Sud America?Il mio stesso viaggio di immigrazione verso Milano all’età di 19 anni,fatto davvero con una valigia di cartone prestata dalla mia vicina di casa Anna de Grandis…
Il viaggio verso le terre dell’abbondanza,che si tratti di immigrazione o di emigrazione,non importa come e quando,se in treno, in nave o in aereo,lascia sempre dentro di noi,quel senso di amarezza, di desolazione che si prova solo quando si abbandonano una casa,una terra,degli affetti, per andare incontro ad un sogno,all’ignoto,forse anche verso la realizzazione di noi stessi…

In nome di un futuro migliore,di un agognato benessere,si lavora sodo,si suda,si soffre e ci si confronta con culture diverse,etnie e lingue che non ci appartengono ma che ci fanno comprendere come la diversità sia davvero la nostra vera ricchezza di esseri umani...

Poi dopo anni,si ritorna alle origini,alle nostre nostre radici,alla casa di un tempo,al paese e tutto ci lascia di nuovo sorpresi perché non si ritrova piu’ quello che abbiamo lasciato…Quando si abbracciano nuove tradizioni e nuove vite non si ha piu’ nemmeno il senso di appartenenza a qualcosa,ci si sradica da tutto si diventa cittadini del mondo,internazionali e senza patria… Naturalmente molti mantengono il proprio dialetto e poi scoprono in patria di parlare un linguaggio arcaico,antico ed incomprensibile…I valori cambiati…

Si diventa allora senza terra e senza dimora…Forse per alcuni il culto di un’antica Madonna è un’ancora,l’icona di una memoria indelebile,per altri il senso di appartenenza a qualcosa è nella bellezza dei nostri monumenti, delle nostre opere d’arte,della nostra bella Italia.La bellezza unisce sempre tutti,si è devoti ad essa,tutti sono concordi perché parla tutte le lingue e risplende in tutti gli occhi e non divide come le religioni.

Per me è stato naturale parlare di tutto questo ma anche un dovere, un tributo alla onesta vita di mio padre Quintino e di mia madre Maria Cristina Mazzulli,alla mia famiglia paterna ed a materna,alla mia gente,alla vita degli emigranti italiani all’estero che spesso vengono dimenticati.
Ho scritto e diretto Il film documentario “Valigie di cartone” the italian dream non perché pensavo con intuito commerciale di farci i soldi ma perchè sentivo dal profondo del cuore che dovevo farlo,indipendentemente dai riconoscimenti.

E’ stata una impresa folle, forse piu’ grande delle mie possibilità produttive(mia madre continuava a ripetermi che facevo una cosa piu’ grande di me e che non avevo la Miramax o la Mgm alle spalle per girare un colossal!) ma la volontà era tale che mi ha sorretto sempre durante la faticosa traversata…15 mesi tra preparazione,riprese,montaggio…

Così a ritroso ho ripercorso la strada,le epoche che non mi appartenevano se non attraverso i racconti delle vite spezzate,dei distacchi,dei traumi, della povertà,della nostalgia,degli amori infranti che io avevo assorbito come una spugna durante tutti questi anni,dalla mia famiglia e dalla gente che ho conosciuto. Ho girato quasi tutto tra Cerchio,Collarmele e Roma perché lì ho trovato i luoghi ideali,per la trasposizione della mia sceneggiatura in immagini.Volevo delle locations vere,come le stanze della casa dei miei nonni paterni che ha nelle ossa i resti dell’ultima guerra mondiale e nelle mura il respiro degli emigranti.

Supportato e sopportato da una troupe di amici e familiari Michela,Barbara,Gianluca e Benito Di Mattia,Maria Cristina Mazzulli,(senza di loro non avrei potuto realizzare il film!), l’aiuto della gente di Cerchio,Collarmele,Sulmona ed Avezzano in gran parte amici o parenti che si sono prestati nel fare delle figurazioni speciali(fondamentali per la riuscita del lavoro)i quali con le loro facce bellissime,giovani o segnate dal tempo sono rimasti scolpiti per sempre nelle immagini di “valigie di cartone”.

Il bello del cinema è che si resta eternamente belli e per sempre vivi dentro un nastro,dentro un’opera,indipendentemente dalla immortalità o dal successo dell’opera stessa.Questo forse era il mio sogno.Rendere omaggio a persone che ho conosciuto e non, attraverso le interpretazioni che di loro hanno fatto gli attori e le figurazioni presenti nel film.Splendidi attori che ho diretto,e che hanno prestato le loro voci e i loro visi per i miei personaggi,completamente basati su personaggi veri ed esistiti e che durante la mia vita mi hanno sempre accompagnato come presenze invisibili di racconti d’altri tempi.

Di certo il viaggio che intrapresi anni fa andandomene dalla mia terra,lontano da casa e il viaggio che hanno fatto tutti gli emigranti italiani che sono in giro per il Mondo non fa che riportarmi ad una riflessione fatta tempo fa dopo aver letto l’Alchimista di Paulo Coelho… I tesori a volte sono proprio dietro la porta di casa,dietro l’angolo,sotto l’albero del nostro giardino e non riusciamo a vederli perché non sappiamo quello che abbiamo veramente, finchè non perdiamo quel qualcosa.

Nella nostra vita tutto accade per un motivo,niente è a caso,tutte quello che succede è sempre per una nostra evoluzione,gioie e dolori,tutto accresce la consapevolezza di noi stessi e di quello che ci circonda.

Onestamente non so se il mio film,sia bello o brutto o semplicemente carino,se abbia lasciato o lasci qualcosa a tutti gli spettatori che lo vedono,ma ho visto gente del pubblico che piangeva di commozione e sentito altri ancora ridere a crepapelle… Due sentimenti contrapposti e liberatori,allora forse a volte mi viene il dubbio che qualcosa deve essere accaduto.

GERMANO DI MATTIA



Sapevate che…

Inizialmente il progetto aveva il titolo di “Abruzzamerika” che doveva essere una ritratto collettivo di abruzzesi d’America di successo come:Dean Martin,Rocky Marciano,Patty Lupone,Madonna Ciccone,Perry Como ed Henry Mancini,tutti personaggi che con il loro lavoro hanno dato lustro al Mondo intero e alla Terra d’Abruzzo per esserne originari.Questa scelta di “Abruzzamerika”avevo notato l’assenza di documentazioni filmiche in questo senso.Considerando però che l’emigrazione non è stato un fenomeno solo abruzzese ma italiano ho cercato di narrare “l’emigrazione”parlando di tutti gli emigranti italiani ed in particolare di quelli abruzzesi.

L’Abruzzo difatti tra il 1901 e il 1920 detiene il record assoluto degli espatrii medi annui per mille abitanti,che collocano la regione al primo posto nella graduatoria tra le regione italiane in termini di partenze di persone.

Gli italiani che partivano si dirigevano soprattutto verso gli Stati Uniti D’America,dove si formarono veri e propri quartieri detti “Little Italy” e poi nei paesi dell’America Latina,in special modo in Argentina,dove buona parte della popolazione attuale è di origine italiana.Si pensi che nel solo periodo 1901-1903 quando il fenomeno toccò le punte massime,lasciarono l’Italia più di 8 milioni di persone,con una a media di oltre 600 mila all’anno.

Due elementi portarono nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale a diminuire se non a eliminare i flussi migratori:le fortissime restrizioni poste dal Governo statunitense e la politica del governo italiano.La miseria aumentò e per sfuggirne molti furono costretti ad emigrare temporaneamente o definitivamente con la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita. L’Italia quindi per la condizione di povertà delle sue risorse e la quasi assenza di iniziative economiche,è stata per oltre un secolo,dal 1861 fino agli anni 70,terra di emigrazione;si stima che siano espatriati circa 22 milioni di italiani,provenienti soprattutto dal Sud. I flussi migratori verso l’estero ripresero a partire dal secondo dopoguerra;l’emigrazione però non si volse più verso l’America solamente ma soprattutto verso la Germania Occidentale,la Francia,il Belgio,la Svizzera,la Gran Bretagna,in Europa e oltreoceano verso il Venezuela, l’Uruguay,Il Brasile,Il Canada,l’Australia.

Nei primi anni 80 un fenomeno nuovo in Italia,il fenomeno dell’emigrazione si capovolge e l’Italia diventa un paese che accoglie emigranti.Persone che arrivano dalle aree più disagiate dell’Africa,dell’Asia, e dell’America Latina.

 
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rino 53
view post Posted on 14/2/2005, 22:07




Ed ora questo paese che dovrebbe ben ricordarsi di quegli anni duri si ritrova in condizioni quasi come quelle;un precariato che dura anni dove i giovani non hanno nessuna certezza;una situazione che sfalda la realta si comunica via notiziari una diminuzione di disoccupati, senza raccontare come stanno le cose: questi precari perenni non hanno nessuna idennità di malattia nessuna possibilità di potersi fare una vita propria, uno stipendio misero che non copre le necessità
giornaliere e questo viene nascosto con cura, tutti credono o vogliono far credere di non esser sfiduciati e insicuri;si rincorrono ancora sogni di nuovi gadget per sembrare piuricchi;la povertà viene nascosta in una nazione in declino dove contano solo gli spettacoli trash che tutti si vogliono vedere;forse anche un modo per sfuggire alla realtà quotidiana ma queste valigie ritornano a farsi vedere nelle stazioni e nei porti come allora.
viva l'ITALIA.......... senza berlusconi
 
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lagallinacocca
view post Posted on 15/2/2005, 21:24




Rino, in Italia si colpevolizza SEMPRE qualunque governo sta in carica!
Io credo che, come disse una volta Winston Churchill, governare l'Italia non e' difficile......e' IMPOSSIBILE!
Sono gli italiani che devono cambiare prima di tutto!

(....meno male che nel pollaio tutti questi problemi non ce l'abbiamo...Vercingetorige sa come farsi rispettare!)

Edited by lagallinacocca - 15/2/2005, 21:24
 
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rino 53
view post Posted on 15/2/2005, 23:53




CITAZIONE (lagallinacocca @ 15/2/2005, 21:24)
Rino, in Italia si colpevolizza SEMPRE qualunque governo sta in carica!
Io credo che, come disse una volta Winston Churchill, governare l'Italia non e' difficile......e' IMPOSSIBILE!
Sono gli italiani che devono cambiare prima di tutto!

(....meno male che nel pollaio tutti questi problemi non ce l'abbiamo...Vercingetorige sa come farsi rispettare!)

ti do pienamente ragione su questo; la mia esperienza dopo 24anni di vita in un paese straniero mi ha insegnato infatti un altra cultura;ogni paese si ritrova il governo che si merita; in fondo lo hanno votato loro stessi, il fatto del cambiamento di cultura, ho poche speranze che sia possibile in una nazione dove l'arte di arrangiarsi è di regola nel bene e nel male; ma sono anche del parere che chi governa una nazione deve essere di esempio, e che sia di sinistra o destra non è poi importante, se lo facessero per quello che son pagati e non per farsi i loro affari sporchi e mangiare soldi con tasse senza dare nulla, se non promesse e aria fritta
 
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3 replies since 14/2/2005, 02:39   341 views
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