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| Libri in libertà
L'editoriale del Boston Globe è dedicato a un fenomeno curioso che sta prendendo piede in molti paesi: il bookcrossing
Nato quattro anni fa grazie all'intuizione di Ron Hornbaker, un 38enne americano che vive in Missouri, è anche un'organizzazione che conta 326mila iscritti in tutto il mondo.
"L'idea è quella di diffondere la gioia di leggere abbandonando a caso dei libri sul tavolo di una mensa, sulla panchina di un parco, in metropolitana, nelle sale d'attesa dei medici e in qualsiasi altro luogo dove un estraneo possa raccoglierli".
Il fenomeno non è nuovo, ma nessuno aveva mai pensato di organizzare un club internazionale per chi coltiva questa passione. "È stato anche creato un sito internet per segnalare dove è avvenuta la 'liberazione' del libro e per seguirne il percorso, attraverso le segnalazioni degli iscritti".
Nelle intenzioni dei soci "abbandonare un libro senza sapere in che mani andrà a finire è una specie di biglietto d'amore, un modo di mandare un messaggio silenzioso attraverso i rumori delle nostre città".
Ron Hornbaker, che fin dall'inizio dell'impresa è stato aiutato da Bruce Pedersen e Heather Mehra-Pedersen, ritiene che "ci sia un filo che collega in maniera molto forte la gente, spingendola a cercare un contatto con gli altri attraverso un gesto casuale. Qualcuno manda un messaggio con un pallone aerostatico, qualcun altro lo spinge in mare dentro una bottiglia di vetro e lascia decidere al destino in che modo andrà a finire".—Francesca Sibani
www.bookcrossing.com
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