Il Principe Ranieri: la vera storia

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lagallinacocca
view post Posted on 31/3/2005, 18:52




scritto da Olghina di Robilant per Dagospia

Le malelingue del momento dicono sia già defunto e tenuto in frigo in attesa che passino le festività pasquali al fine di non pregiudicare gli incrementi economici e turistici del Principato laonde evitare la chiusura per lutto del Casinò e di tante attività commerciali che per Pasqua toccano il culmine. Un po’ come avvenne per Arafat insomma. Com’è come non è, scrivere la sua storia è d’obbligo in questo momento.

In realtà la ‘grande storia’ di Ranieri e di Montecarlo ha inizio con il suo matrimonio con Grace Kelly. Prima di lei le cose languivano nel Principato e l’aspetto economico si trovava in pericolo. Il più grande amico-nemico di Ranieri, Aristotele Onassis, che mirava all’acquisto del Casinò, non desiderava aspettare il crollo ma pensò di aiutare Ranieri a tirare un po’ su le sue azioni per poi intervenire. Fu infatti Onassis a suggerire a Ranieri di sposare una diva del cinema, per la pubblicità conseguente e l’afflusso turistico.

Onassis gli fece il nome di Marilyn Monroe e quel tentativo fu fatto. Ma Marilyn rispose picche e la successiva scelta cadde su Grace Kelly, che invece accettò. Un matrimonio dichiaratamente combinato tra due personaggi che non si conoscevano. Fu il giornalista Benot Graziani a fare le presentazioni tra i due quando Grace raggiunse Montecarlo su uno yacht vestita con un orrendo abito di raso a grossi fiorami rossi e gialli. Funzionò. Non un colpo di fulmine, non per lei almeno - era innamorata dell’attore Jean Pierre Aumont - ma una cosa accettabile.

Ranieri invece era alle stelle. Quello che Onassis non poteva prevedere era che Grace, lungi dall’essere una diva sprovveduta ed arrampicatrice, possedeva alle sue spalle due importanti carte vincenti che non avevano nulla a che fare con il cinema e Hollywood: era molto ricca e proveniva da un’educazione di tipo aristocratico forse più selettivo dello stesso Ranieri il quale, come si narra, era figlio spurio di una lavandaia nordafricana, Charlotte, libertina e licenziosa che collezionava uomini e amanti come fossero kleenex.

I Kelly, emigrati irlandesi arricchitisi nell’East Coast degli Stati Uniti, erano diventati quel tipo di famiglia WASP che sa essere più snob e più aristo-maniaca delle famiglie Reali europee. A undici anni Grace doveva imparare a bachettate da un’insegnante severa come ci si veste, come si esegue la riverenza, come si mangia a tavola eccetera. La mettevano dinnanzi ad un tavolone con decine di bicchieri, posate e piatti e lei doveva elencare con precisione a cosa servisse ogni singolo oggetto. Se sbagliava saltava il pasto e si prendeva una frustatina sulle mani.

Forse proprio per questo rigore Grace divenne ribelle nel raggiungere la maggiore età e si dedicò al cinema con la totale disapprovazione della sua famiglia e parenti. I quali però tornarono a coccolarla quando si prospettò l’idea del matrimonio monegasco. Lo smacco ai progetti di Onassis venne quindi da lei che non solo rialzò le azioni del Principato non appena divenne principessa ma investì denari suoi per salvare l’economia locale ed il Casinò ambito e preso di mira da tanti squali della finanza. Onassis rimase con le pive nel sacco.

Conobbi la coppia dei principi monegaschi ad un cenone su uno yacht, credo fosse quello di Gunther Sachs, provenivo da St Tropez (era il ‘59?) e mi stupì un pochino il genere di personaggi presenti all’evento, habitués di Montecarlo, che appartenevano tutti al cosiddetto ‘demi-monde’: sceicchi, emiri, play boys, attrici e attricette con un florilegio di donne ingioiellate ed appariscenti che miravano spudoratamente a far colpo sui ricconi mediorientali.

Insomma un ambiente da “paparazzate” distante un oceano dalle Corti europee. Niente corone da mettere in testa ma tante in moneta da mettere in tasca. Tutta gente che però serviva egregiamente all’operazione mondana e promozionale del Principato. Perciò Ranieri con loro era disponibile e cordiale. Lo era anche Grace ma un tantino più selettiva nell’elargire sorrisi e disponibilità. Alla maniera americana chiedeva a tutti cosa facessero nella vita, quale lavoro o attività... Imbarazzante per le ‘cortigiane d’alto bordo’ o adescatrici.

Comunque fosse per il buon Ranieri, docile, gentile e remissivo, la moglie Grace fu il toccasana. Penso che se ne innamorò perdutamente e che tutto quanto lei facesse fosse sacrosanto. Non così per Grace che invece ambiva e mirava più in alto. Lei avrebbe desiderato entrare nella cerchia delle monarchie vere e non restare relegata a quel mondo da operetta.

I due infatti non venivano invitati, o molto raramente, alle grandiose cerimonie dei veri re. Peggio. A Grace capitò di trovarsi in Grecia quando la regina Federica pensò di invitarla ad una cena in un ristorante all’aperto per festeggiare la crociera, organizzata proprio da Federica, per tanti giovani eredi al trono. Crociera che poi diede i suoi frutti con diversi matrimoni tra i quali anche quello di Juan Carlos e Sofia.

Grace venne allora piazzata a sinistra del conte di Parigi, Henry d’Orléans erede al trono di Francia. Questa scelta però diede luogo ad un incidente perché il conte di Parigi, puntiglioso e cattivissimo, si alzò e dichiarò forte che Grace non era una Altezza Reale e non andava posta al suo fianco. Imbarazzo generale subito aggiustato da Juan Carlos, giovanissimo a quel tempo, che si fiondò accanto a Grace e cominciò a corteggiarla da vero “Don Juan”.

L’episodio tuttavia divenne noto ed io lo ripresi da alcuni giornali in una biografia che dovetti scrivere su Grace. Incontrai Grace anche a Venezia, al ballo Volpi - senza Ranieri in quell’occasione - e constatai come si sentisse umiliata dal fatto che la maggioranza delle nobildonne veneziane si rifiutarono di farle la riverenza. “Ginocchio a terra davanti ad un’attrice del cinema? Siamo matte?” esclamavano le dogaresse.

Penso che Grace nel tempo rinunciò a quella scalata augurandosi che i suoi figli in avvenire sposassero delle corone di indiscutibile valore araldico. Nel mentre continuava a mantenere buoni rapporti con i vari armatori greci che rimpinzavano le casse del Principato. Meno Onassis che non la perdonò per avergli fatto perdere la partita ed il Casinò. Grace mandava la giovane figlia Carolina a trascorrere estati su isole private dell’Egeo, dai Livanos, Niarchos, Gulandris ed altri, dove non avevano accesso i fotografi e, durante quelle riunioni di giovani miliardari, sollecitò sua figlia a fare amicizia con il coetaneo Ernst di Hannover.

Quello sarebbe stato un buon matrimonio! sosteneva mamma Grace. Ma Carolina fece solo quello; amicizia. Cresciuta nell’ambiente monegasco vistoso e superficiale si innamorò di Philippe Junot, play boy, che sposò contro il volere materno e paterno. Il resto è storia. Nel tempo e con l’esperienza, divorziata, vedova e mamma Carolina è stata forse folgorata dallo stesso complesso della defunta madre Grace?

Tardivamente ma con determinazione ha riallacciato Ernst di Hannover, si è messa a querelare tutti i giornali che dicevano qualcosa di storto sul suo conto - vincendo cause su cause - e finalmente è salita di qualche gradino come principessa di Hannover. Non del tutto ma qualcosa è migliorato. Ernst invece non ha complessi e non sente di dover scalare checchéssia. Ha dietro di sé sicurezza economica ed araldica, una bella moglie/ icona nello stile di ‘Lady D’, non ha problemi di identità e si annoia perciò beve. Ha perso il matrimonio del principe Felipe per questa ragione e si è presentato barcollando alla colazione di nozze……è tipico nel suo genere.

E il vecchio Ranieri? Ha sopportato tutto e rimediato come poteva. Dev’essere un uomo buono. Tre anni fa ha cambiato la Costituzione facendo in modo che il trono possa anche passare a Carolina ed ai suoi figli se Alberto dovesse rifiutarne il peso e rimanesse ostinatamente scapolo. Ha imparato a convivere con la catena di ragazzi-amanti di Stéfanie che forse gli ricordava anche troppo sua madre.

E’ scivolato lentamente in una debolezza sentimentale e caratteriale che lo portava a piangere in pubblico. Era stanco probabilmente e la stanchezza indebolisce le difese. Forse sta per raggiungere la sua amata Grace. Ranieri in realtà non ha mai usato la mano di ferro in guanto di velluto, non ha azionato con polso fermo i meccanismi del suo regno, non ha usato i bottoni del potere, si è piuttosto lasciato trascinare nel vortice di bottoni e meccanismi manovrati da Grace, da Carolina, dalla sua corte, dai suoi sudditi e dai clienti-miliardari.

Sì, perché quella di Montecarlo, una città in verticale perché non ha spazio per costruzioni in orizzontale, è un’immensa bottega o supermarket pieno di clienti più che cittadini. Un supermarket che ha anche vinto la guerra contro la Francia che la voleva assoggettare tipo principato-commonwealth, che ha un peso notevole in borsa con portafogli gonfi che vanno sostenuti. Un autentico forziere.

Questa l’eredità di Carolina ed i suoi figli, e di Alberto (credo che Stéfanie se ne freghi e buon per lei). Non più un tappeto rosso che porti a Buckingham Palace o altri Palazzi Reali ma un armadio traboccante di tappeti verdi che richiedono un’oculata amministrazione. Alberto lo saprà fare come sua madre accantonando tutti gli snobismi ed i complessi, le guerre in famiglia e le tentazioni? O con la serenità e la benevolenza di Ranieri? Questo è quanto si chiedono tutti adesso.


Dagospia 29 Marzo 2005
 
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rino 53
view post Posted on 1/4/2005, 20:37




credo che chiunque prenda in mano le funzioni del principe di questo stato capitalista e esistente solo per mezzo dei soldi dei peggior capitalisti che stanno sulla terra non sia poi tanto diverso da questo anziano signore Grimaldi;chi è nato col culetto nel burro non farà mai tanto per cambiare lo stato di cose.
è e resterà sempre uno stato particolare dove chi è ricchissimo sta bene e chi non lo è sta fuori del tutto.,
la miseria un 20 anni fa un bicchiere di birra in un bar 43 fiorini che erano allora la bellezza di 86000 lire


Edited by rino 53 - 1/4/2005, 21:38
 
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odalisca
view post Posted on 4/4/2005, 00:58




Il topic di gallinacocca è di GOSSIP non certo di valutazione politica.

Non mi par corretto replicare citando principi contro il capitale.

Trovo sempre molto belli i post di Gallinacocca ma temo che se si continua a replicare sul tono politico spinto la perderemo.

Se vogliamo far crescere parole dobbiamo intenderci bene su cio' che vogliamo.

Io non voglio perdere gallinacocca... facciamo un consiglio di amministrazione speciale ?
 
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rino 53
view post Posted on 4/4/2005, 20:12




io penso che un commento; mia opinione personale non porti a fare andar via qualcuno dal forum di parole;io trovo la soprannominata forumista una simpatica persona e non ho mai avuto nessuna intenzione di allontanare chissà chi;se anche una mia opinione personale non è ben accolta per il fatto che va un po'in politica vorrà dire che le tengo per me stesso e che non ho più nulla ne da scrivere e da dire a nessuno;ad ogni modo penso che un forum sia anche un luogo per diversi punti di vista;è sempre meglio aver punti di vista diversi su questo forum che non scriverci affatto, io se apro discussioni o rispondo a modo mio qui è solo per il fatto che a questo forum ci tengo

Edited by rino 53 - 4/4/2005, 21:16
 
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3 replies since 31/3/2005, 18:52   1209 views
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